Chen Zhen. Short-circuits. HangarBicocca Milano
Fino 6 giugno 2021 Chen Zhen con Short-circuits all’Hangar Bicocca Milano.
Pirelli HangarBicocca presenta fino al 6 giugno 2021 “Short-circuits”, a cura di Vicente Todolí, la retrospettiva dedicata a Chen Zhen, una delle figure principali del panorama artistico contemporaneo. Celebrato dai più importanti musei del mondo, l’artista ha saputo superare il divario tra l’espressività orientale e quella occidentale, attraverso opere di grande potenza visiva che anticipano la complessità socio-politica del mondo di oggi, analizzando temi come la globalizzazione, il consumismo e il loro rapporto con la tradizione.

Il percorso espositivo si articola così a partire da uno dei lavori più rilevanti di Chen Zhen Jue Chang, Dancing Body – Drumming Mind (The Last Song), (2000), una monumentale installazione composta da numerose sedie e letti provenienti da diverse parti del mondo e ricoperti di pelli di vacca. L’opera è tra le poche ad avere una connotazione performativa e, in determinate occasioni, può essere attivata da danzatori attraverso i movimenti del corpo come strumento meditativo e dalle percussioni che richiamano il massaggio della medicina tradizionale cinese. L’installazione allude a temi legati alla cura del corpo e dello spirito, centrali nelle ricerche di Chen Zhen. L’eterogeneità degli elementi provenienti da contesti diversi caratterizza anche Round Table (1995), opera creata per Il Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra. In questo caso 29 sedie sono fissate nella superficie di un tavolo rotondo: oggetti quotidiani che da una parte diventano simbolo delle azioni del potere e dei dibattiti politici internazionali, dall’altra rappresentano un invito all’unità e all’armonia, un’occasione di incontro e di festa.
Chen Zhen
Tra le sue mostre personali di maggior rilievo, vi sono Le Magasin, Grenoble (1992); The New Museum of Contemporary Art, New York (1994); Tel Aviv Museum of Art (1998); Cimaise & Portique, Albi (2000); Museum of Contemporary Art, Zagreb (2000); GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (2000); Serpentine Gallery, Londra (2001); Pac – Padiglione d’arte contemporanea di Milano, Milano, MoMA PS1, New York (2003); Palais de Tokyo, Parigi (2003–04); Kunsthalle Wien (2007); MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (2008); Musée Guimet, Parigi (2010); Rockbund Art Museum, Shanghai (2015). I suoi lavori sono stati inclusi in mostre collettive di respiro internazionale, tra cui Couvent des Minimes, Pourrières, Francia (1990); The Museum of Modern Art, Oxford (1993); Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam (1994); Palace of Nations, Ginevra (1995); ICA Boston (1998); Carnegie Museum of Art, Pittsburgh (1999); ARC – Musée d’art moderne de la Ville de Paris (2000–01, 2009); Fundació Miró (2004); Ullens Center for Contemporary Art, Pechino (2007–08); ; Yuz Museum, Shanghai (2014); Solomon R. Guggenheim Museum, New York (2017); Guggenheim Museum, Bilbao, e San Francisco Museum of Modern Art (2018). Chen Zhen ha inoltre partecipato a rassegne quali Biennale di Shanghai (1996); Bienniale di Lione, Biennale di Gwangju (1997); Biennale di Johannesburg (1997); Biennale di Venezia (1999, 2007 e 2009); Biennale di Valencia (2001, 2003); Asia-Pacific Triennial of Contemporary Art, Brisbane (1999–2000); Yokohama Triennale (2005); Triennale di Guangzhou (2006). Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti come il Pollock-Krasner Foundation Grant (1990 e 1995), Gwangju Biennial Art Prize (1997) e i “Fonds d’incitation à la création” da parte del Ministero Francese della Cultura (1998).
Info:
Fino al 6 giugno 2021
https://pirellihangarbicocca.org/mostra/chen-zhen/
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